Insieme ad una regolare attività fisica e all’astensione dal fumo, l’alimentazione ha un ruolo fondamentale nella prevenzione di molte malattie.
Il Ministero della Salute suggerisce quelle più comuni.
Ecco quali sono…
Malattie cardiovascolari (aterosclerosi)
Sono la prima causa di morte al mondo. Dopo il fumo e l’età, un’alimentazione non equilibrata rappresenta il fattore di rischio principale per questo gruppo di malattie. A determinare questa influenza negativa sono: eccesso di calorie, grassi, specie quelli saturi (quelli di origine animale), colesterolo, sale e zuccheri e dieta povera di fibre.
Obesità
Secondo l’OMS l’obesità colpisce quasi mezzo miliardo di persone nel mondo. Rappresenta uno dei principali fattori di rischio per l’insorgenza delle malattie cardiovascolari, del diabete di tipo 2, di alcuni tumori, dell’artrosi, dell’osteoporosi. L’alimentazione (eccessiva, disordinata, qualitativamente scadente) gioca un ruolo fondamentale insieme alla mancanza di attività fisica.
Diabete di tipo 2
Colpisce circa il 6% della popolazione mondiale e fra le sue complicanze annovera le malattie cardiovascolari, le malattie renali, la vascolopatia diabetica (piede diabetico) e la cecità. Riduce l’aspettativa di vita rispetto alla popolazione generale. Tra gli elementi che possono favorirne la comparsa c’è anche uno stile alimentare errato: in particolare un’alimentazione troppo “ricca”, abbondante in grassi di origine animale, colesterolo, sale e zuccheri e povera di fibre.
Tumori
L’alimentazione influenza anche l’insorgenza di alcuni tumori. Un consumo eccessivo di carni rosse e carente di fibre (frutta, verdura, legumi e cereali integrali) è associato al rischio di sviluppare tumori dell’apparato digerente (stomaco, esofago, intestino. Un ruolo altrettanto importante viene svolto dal consumo di alcol e di sale.
Osteoporosi
Si tratta di una patologia molto diffusa soprattutto a causa dell’allungamento della vita, che aumenta il rischio di fratture e riduce la qualità e la speranza di vita. Il danno osseo tipico della malattia può essere facilitato da un’alimentazione povera di calcio e vitamina D nel corso della vita, associata ad una scarsa attività fisica.