Caffè: benefici e limiti

Come in America la tazzona di caffè americano o in Inghilterra la tazza di tè, così in Italia la tazzina di caffè è un’abitudine alla quale la maggior parte di noi non sa rinunciare.

Appena svegli ci dà la carica, a metà mattina ci aiuta a restare concentrati, dopo pranzo ci sostiene per prevenire o tamponare la sonnolenza dopo il pasto, al pomeriggio accompagna spesso la merenda, lo usiamo come pretesto per fare due chiacchiere con un amico o come pausa dal lavoro, oppure lo vediamo come un momento di piacere da degustare con tranquillità.

Troviamo irresistibile l’aroma del caffè, ma allo stesso tempo crediamo si tratti di una cattiva abitudine, perché spesso le ricerche ne mettono in evidenza solo le caratteristiche negative.

E’ davvero così?

A dire il vero il caffè ha anche molti effetti benefici per la salute ed è una bevanda promossa a pieni voti nell’alimentazione, a patto di non abusarne e di non superare le 2-3 tazzine al giorno. In dosi ragionevoli, infatti, il caffè è salutare per le arterie, per il fegato, aiuta la linea e allevia il mal di testa, sia che si tratti di caffè espresso, americano o preparato con la moka. Inoltre, purché non si aggiungano latte, zucchero, cioccolata o altri dolcificanti, non ha praticamente calorie.

I benefici
Grazie ai tannini e altri polifenoli che hanno un forte potere antiossidante, persino più efficace di una tazza di tè verde, il caffè aiuta a proteggere le arterie. Inoltre, è un alleato del fegato perché contribuisce a prevenirne alcune malattie come la cirrosi epatica e la calcolosi biliare grazie ai diterpeni, sostanze che hanno la capacità di proteggere e rinforzare gli epatociti dalle aggressioni di queste malattie. Per le sue caratteristiche di acidità e composizione, se preparato con la moka e gustato amaro dopo i pasti, il caffè aiuta nella digestione. La caffeina ha un effetto broncodilatatore e riduce, quindi, l’affaticamento dei muscoli respiratori, migliorando il volume espiratorio; questo può essere un grande aiuto per esempio durante le crisi di asma. Infine, al contrario di quello che comunemente si crede, il caffè allevia il mal di testa grazie al suo potere vasocostrittore (restringe i vasi sanguigni) ed è leggermente analgesico.

Fa dimagrire?
Il caffè contiene la caffeina, una sostanza stimolante che contribuisce ad accelerare il metabolismo, rendendo i grassi più facilemente disponibili come fonte di energia per l’attività fisica. Per questo ha un ruolo importante nel mantenimento della linea. Se, infatti, oltre a seguire una dieta si consuma a fine pasto una tazzina di caffè impegnandosi poi per circa mezz’ora nel movimento, i grassi assunti con l’alimentazione vengono bruciati con più facilità. Inoltre, il caffè non aggiunge calorie alla dieta perché una tazzina, senza l’aggiunta di latte o zucchero, non supera le due calorie.

Non sono tutti uguali
Esistono vari tipi di caffè e non sono tutti uguali:

  • Il caffè espresso contiene dosi di caffeina meno elevate rispetto a quello preparato con la moka e mantiene stabili le sue proprietà benefiche, mentre nel secondo sono volatili, quindi, per trarne i vantaggi, è consigliabile berlo subito dopo averlo preparato.
  • Il caffè americano è ritenuto da molti meno forte dell’espresso e ‘acquoso’. In realtà, contiene il doppio di caffeina ed è un valido aiuto per mantenere alta l’attenzione, ma è meglio non superare i due bicchieri al giorno vista la quantità di caffeina presente.
  • Il caffè d’orzo o al ginseng, poi, non hanno proprio niente del caffè: non contengono caffeina e anche il gusto è diverso, oltretutto spesso si trovano già dolcificati e dunque apportano decisamente più calorie.
  • Il caffè decaffeinato non contiene caffeina e dunque non possiede tutte le proprietà legate a questa sostanza; restano, però, i pregi legati alle altre sostanze come il tannino (capacità antiossidante) e, dato che non è la caffeina che dà il gusto, questo caffè è buono tanto quanto quello ‘originale’”.

Ostacolo per il sonno
Poiché il caffè infonde la carica e favorisce l’attenzione, si è portati a pensare che influenzi negativamente il sonno. Non è provato, anzi è molto soggettivo, ma è possibile che in persone sensibili prendere il caffè prima di andare a dormire possa ridurre la qualità del riposo notturno.

A chi è sconsigliato?
E’ meglio che non bevano il caffè le persone che soffrono di gastrite, reflusso, ulcera gastrica perché stimola la secrezione dei succhi gastrici peggiorando i dolori che sono provocati da questi disturbi. Se proprio non si riesce a rinunciarvi, soprattutto al mattino, è opportuno non prenderlo a stomaco vuoto.

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