Dolci anti-depressivi

branchQuante volte ci capita di pensare “mi sento triste e depresso, ho bisogno di un dolcino?”.

E’ una sensazione comune, che deriva probabilmente dalla voglia di sentirsi coccolati… In realtà in questo modo confondiamo i nostri bisogni “emotivi”, con quelli “biologici”.

Infatti un recente studio prospettico pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition coordinato dalla Columbia University di New York, punta il dito contro gli alimenti ricchi di zuccheri semplici.

Fin qui nessuna novità perché tutti ormai sappiamo quanto gli zuccheri semplici siano negativi per il nostro organismo. E’ interessante invece parlarne perché nell’articolo i ricercatori sfatano un mito che vede come protagonista la relazione “donne-depressione” (soprattutto durante la menopausa). I ricercatori sostengono infatti che alimenti con alto Indice Glicemico (IG), cioè quegli alimenti che alzano bruscamente la glicemia, favoriscono l’insorgenza della depressione contrariamente a quanto creduto fin ora, cioè che chi è depresso cerca alimenti dolci in quanto questi stimolano la produzione di serotonina nel cervello.

A tale affermazione i ricercatori sono giunti avendo osservato per ben tre anni 70.000 donne statunitensi di età compresa tra 50 e 79 anni. Dall’osservazione é emerso che il crescente consumo di alimenti ad alto IG risulta correlato a un aumentato rischio di sviluppare la depressione. Opposto, invece, l’effetto generato da alimenti a basso IG quali latte e i derivati, la frutta, la verdura e i cereali integrali.

Tutta l’attenzione è ora anche concentrata sugli zuccheri aggiunti già nel mirino della comunità scientifica in quanto ritenuti responsabili di carie, sovrappeso e obesità, oltre che diabete di tipo II, malattie cardiovascolari e alcune tipologie di cancro.

Secondo la ricerca scientifica la causa di questa evidenza potrebbe essere ricondotta all’aumento dell’infiammazione, coinvolta nei processi alla base della depressione e provocata dall’elevato consumo di zuccheri aggiunti.

Si può fare prevenzione? E’ ancora presto per dirlo e i primi a essere cauti sono gli stessi autori della ricerca. Diversi i punti critici sollevati: dal target delle donne in menopausa, che non permette di estendere i risultati alla popolazione generale, all’utilizzo di un diario per registrare i consumi alimentari delle donne osservate, forse non così preciso nella rilevazione degli apporti giornalieri.

Servono pertanto sicuramente ulteriori riscontri da parte della comunità scientifica, utili anche a verificare se una dieta ricca in legumi, cereali integrali, frutta e verdura possa essere utile per la prevenzione e il trattamento primario della depressione nelle donne in menopausa.

Quel che è certo è che in ogni caso sia fondamentale riconoscere la presenza di un disagio “emotivo”, non esclusivamente biologico. Quando ci sentiamo tristi, depressi, stressati, nervosi, non sempre il cibo è la soluzione, anzi. Se siamo consapevoli delle nostre emozioni è più facile imparare ad affrontarle.

Ti è piaciuto? Condividi..Share on Facebook
Facebook
Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *